Il princeps Augusto (31 a.C – 14 d.C)

Ottaviano, a cui il Senato diede il nome di Augusto (degno di venerazione), si presenta come difensore della tradizione e protettore di una nuova epoca di pace, ordine e prosperità  (pax augustea): la grande popolarità gli permette di assumere molte cariche e di esercitare di fatto un potere assoluto, pur mantenendo le strutture politiche tradizionali.

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Ottaviano Augusto

 Ottaviano, istaurato a duro prezzo la pace, dà inizio a un impegnativo programma di restaurazione morale e politica. In lui tutte le parti sociali e politiche riconoscono il garante di equilibrio e progresso. In politica estera era orientato a rendere più sicuri i confini dell’Impero piuttosto che avventurarsi in guerre di conquista. I confini dell’Impero andavano dalla riva sinistra del Reno a Occidente, fino all’Eufrate a Oriente; contava 70 milioni di abitanti, tra cui quasi 5 mila cittadini romani.

L’entourage di Augusto era costituito da alcuni celebri personaggi quali:

  • Agrippa, legato all’imperatore fin dalla prima giovinezza e sempre al suo fianco in battaglia. In tempo di pace si dedicò alla realizzazione di opere pubbliche, come il Pantheon.
  • Mecenate, aristocratico che svolgeva le funzioni di consigiere di Augusto e contribuì a riunire intorno al principe il fior fiore dei letterati del tempo, quali Virgilio, Orazio, Tibullo, Properzio, Ovidio…. In particolare, rimane preminente la figura di Virgilio la cui opera maggiore è l’Eneide. In quest’opera Virgilio avrebbe inteso recuperare la tradizione omerica e lodare la gens Iulia nella figura del suo mitico progenitore Enea.